Anselmo è di origine milanese, perché nacque poco dopo l’anno 1000 nei pressi di Baggio. Egli ebbe la fortuna di ricevere una formazione di tutto rispetto in ambito umanistico, in particolare giuridico, filosofico e teologico. Nipote di colui che diventerà papa Alessandro II seppe mettere la sua cultura a servizio della Chiesa, appassionandosi alla riforma che a quel tempo si mostrava particolarmente necessaria. Infatti, l’epoca da lui vissuta è segnata dalle turbolenze date dalla lotta per le investiture e dai rapporti tra il papato e l’impero. Seppe mettere a frutto questa passione una volta eletto vescovo di Lucca, dove si impegnò per rinnovare la vita liturgica e la cura spirituale della chiesa che gli era affidata, insistendo anche sulla necessaria conversione dello stile di vita del clero. Per questo motivo molti si opposero a lui, così che fu costretto all’esilio. Per intercessione di Matilde di Canossa trovò rifugio a Mantova, come legato pontificio. La condotta esemplare della sua vita, improntata a uno stile monastico di rigore e sobrietà, insieme alla dedizione alla Chiesa tutta tramite l’apporto culturale, grazie agli scritti nell’ambito del diritto e dell’esegesi, hanno fatto di lui una persona canonizzata nel 1087, un anno dopo la sua morte. Venne poi eletto a patrono principale della diocesi di Mantova.
Sant’Anselmo
Sabato della III settimana di Quaresima