Già nei più antichi manoscritti, il rito ambrosiano ha, alla sesta domenica di Avvento, una festa mariana, la prima, e per molti secoli anche l’unica, solennità, che non intende celebrare un episodio particolare della vita della Madre di Dio, ma il grande mistero della divina e verginale maternità di Maria santissima, celebrata nel rito romano il primo di gennaio.
Giustamente la ricorrenza si denomina “solennità del Signore”, perché il vero protagonista è il Verbo eterno del Padre che prende carne nel grembo purissimo della Vergine, aperto dal suo “fiat” al disegno di Dio, che la voleva Madre di Cristo. La sesta domenica di Avvento precede immediatamente il Natale, e ci propone la contemplazione del mistero che associa strettamente la Madre e il Figlio che da lei sta per nascere: una Vergine che diventa Madre pur rimanendo vergine, un Dio che si fa uomo conservando la sua divinità.
Essendo la festa attestata verso l’anno 434, alcuni studiosi pensano che essa sia stata voluta dai Padri del Concilio di Efeso, che si tenne nel 431, e in cui si definì solennemente il dogma della divina maternità di Maria.
Domenica dell’Incarnazione o della Divina maternità della beata Vergine Maria
VI Domenica di Avvento