Nasce l’8 maggio 1786 a Dardilly da una famiglia di contadini, e ancora bambino deve impegnarsi nell’accudire le bestie e lavorare nei campi. Al suo desiderio di diventare prete si oppose il padre, e ci volle l’aiuto del parroco di Ecully perché il giovane potesse accedere al seminario, dove incontrò molte difficoltà nello studio. Consapevole della sua scarsa preparazione intellettuale, si lasciò istruire dal Signore, coltivando un’intensa vita di preghiera e di adorazione.
Ordinato sacerdote a 29 anni, tre anni dopo venne inviato come curato ad Ars, piccolo paese sull’altipiano di Dombes, dove all’indifferenza nella fede si associava la rilassatezza dei costumi. Il nuovo curato si mise all’opera con zelo, e presto le poche famiglie pie del villaggio lo seguirono. Pregava a lungo per la conversione della sua parrocchia, e alla preghiera aggiungeva digiuni, penitenze, austerità e povertà di vita. La gente ne rimaneva impressionata.
Ben presto il nome del curato di Ars varcò i confini della regione, e la gente cominciò ad affluire da ogni parte della Francia. Dalla sua persona emanava una profonda forza di attrazione. Per il grande concorso di fedeli era costretto a confessare fino a 16 ore al giorno. Aveva la capacità di vedere l’animo umano nella sua nudità, e pieno di comprensione penetrava i segreti più intimi dei penitenti, portandoli con amore di fronte alla misericordia del Signore. Morì a 73 anni nel 1859. Fu canonizzato nel 1925 da papa Pio XI.
San Giovanni Maria Vianney, sacerdote
Giovedì della settimana della IX Domenica dopo Pentecoste