Le Chiese ortodosse celebrano oggi la memoria di Nicola Cabasilas (1322 circa – 1397). Teologo laico nato a Tessalonica, seconda città dell’Impero in epoca tardo-bizantina, ricevette a Costantinopoli la sua formazione. Legato alla corrente teologica e spirituale di Gregorio Palamas (esicasmo), profondamente impregnato dell’esperienza spirituale attinta alla celebrazione liturgica, ha lasciato una preziosa eredità di scritti (Spiegazione della santa Liturgia, e La vita in Cristo).
Essi rappresentano tuttora un patrimonio spirituale a cui attingono i credenti delle diverse Chiese, e sono notevoli per la presentazione di una solida vita spirituale accessibile a ogni credente e maturata nella quotidianità, in quella umiltà e mitezza che si attingono dai sacramenti e dalla preghiera. Scrisse anche Trattati sulla giustizia sociale e contro l’usura. Nella Chiesa ortodossa greca fu canonizzato nel 1983. In un passo della sua opera La vita in Cristo leggiamo: “Chi ha deciso di vivere in Cristo deve stare attaccato a quel cuore e a quel capo, poiché non da altro ci viene la vita; ma ciò non è possibile senza volere le medesime cose che vuole il Cristo.
È necessario dunque, per quanto è possibile all’uomo, esercitare la propria volontà nella volontà di Cristo e disporsi ad avere gli stessi desideri e a godere con lui delle stesse gioie. Da un solo cuore infatti non possono sorgere desideri contrari. L’uomo buono dallo scrigno del suo cuore non può trarre che il bene. Così i fedeli di Palestina avevano un cuore solo e un’anima sola perché animati dagli stessi desideri. Analogamente, se uno non regola più la propria vita conformemente al cuore di Cristo, dipende evidentemente da un altro cuore ” (L. VI, c. I, 644a).
Beato Nicola Cabasilas
Lunedì della settimana della II Domenica dopo Pentecoste