E’ una solennità che, prima della riforma liturgica, aveva un carattere squisitamente mariano come diceva il titolo stesso della festa: “ Annunciazione di Maria”. Il titolo odierno sposta l’accento sul Signore: “Annunciazione del Signore” si dice, ad indicare l’evento che si celebra, dal quale inizia un tempo nuovo sulla terra, l’incarnazione di Dio. Questo era già sottolineato del resto dalla data stessa, il 25 marzo, legata alla fissazione del Natale al 25 dicembre: nove mesi prima della nascita di Gesù, con l’annuncio dell’Angelo a Maria e il Fiat di lei, la Parola prende carne d’uomo nel seno di una donna che ha creduto a Dio e inizia il suo pellegrinaggio sulla terra. Nell’episodio biblico dell’annuncio, l’evangelista Luca presenta Maria come la personificazione del piccolo resto, povero e umiliato di Israele, di coloro che incarnano nella loro vita l’attesa di un salvatore, e offrono alla venuta del Messia il grembo in cui prendere forma d’uomo. È festa del Signore, questa, perché Dio trova accoglienza sulla terra e per la sua venuta la terra diventa feconda di vita; per questo è festa anche di Maria, la terra che lo accoglie, ed è festa di tutti perché nella sua povertà ormai la terra di tutti è abitata da Dio.
Il santo del giorno
Giovedi, V Settimana di Quaresima, Annunciazione del Signore
�Solennità dell'Annunciazione del Signore