All’indomani del martirio delle due colonne della Chiesa universale, Pietro e Paolo, la Chiesa di Roma celebra la memoria dei “primi martiri romani”, cioè di coloro che subirono il martirio nella terribile strage avvenuta a Roma sotto l’imperatore Nerone, dopo lo spaventoso incendio della città divampato il 16 luglio del 64 d.C.
Secondo la narrazione dello storiografo romano Tacito, su di loro venne scaricata la responsabilità di quel disastro, che probabilmente aveva per autore lo stesso corrotto imperatore. La nascente comunità cristiana veniva guardata con sospetto, come composta da “nemici dell’umanità” a motivo della diversità di costumi, dalla viziosa Roma imperiale.
Non si conosce alcun nome di questi primi martiri, ma la chiesa di Roma ne conservò da subito vivissima memoria. San Clemente Romano nella sua lettera ai Corinzi, li lega strettamente ai santi Pietro e Paolo, di cui furono come i precursori. La loro memoria liturgica, venne di nuovo inserita nel Calendario romano con la revisione del calendario successiva alla riforma del Concilio Vaticano II, nel 1969.
Santi primi martiri della chiesa romana
VI Domenica dopo Pentecoste