Primo vescovo di Vercelli (morto circa nel 370). Di lui testimonia Gerolamo nel suo scritto “Sugli uomini illustri”, c. 96, e sant’Ambrogio, nella lettera che scrive alla Chiesa di Vercelli in occasione della morte del vescovo Limenio, successore di Eusebio. Nativo della Sardegna, fu dapprima lettore nella Chiesa di Roma, da dove passò a Vercelli essendovi eletto vescovo.
Qui si segnalò soprattutto per la sua decisa posizione anti ariana, e per aver iniziato (a detta di Ambrogio) la prassi della vita comune tra il clero diocesano. Nel 355 partecipò al concilio di Milano, con posizione anti-ariana, che lo portò all’esilio insieme al vescovo di Milano Dionigi e al vescovo di Cagliari Lucifero. Dall’esilio scrisse una commovente lettera alla sua Chiesa di Vercelli.
Solo nel 362 poté tornare alla sua sede. Con Ilario di Poitiers partecipò al tentativo di rimuovere il vescovo ariano Aussenzio (insediato dopo il Concilio di Milano del 355) dalla sede di Milano, ma il tentativo fu vano. La liturgia ambrosiana prestissimo ne inserì la memoria nel suo calendario, inizialmente al 1° agosto, giorno della sua sepoltura, e successivamente all’ultima riforma del calendario dopo il Concilio Vaticano II, al 2 agosto.
Sant’Eusebio da Vercelli
Venerdì della settimana della X Domenica dopo Pentecoste