Stefano da Cuneo, appartenente all’Ordine di san Francesco, esercitò per otto anni il suo ministero in Corsica, da dove passò nella missione palestinese; qui operò con altri tre compagni, Nicola Tavelic, Deodato da Ruticinio e Pietro di Narbonne. Vivendo insieme nel convento del Monte Sion, “virtutibus adornati ac Domino devotissimi”, bramosi di predicare la fede ai maomettani, prepararono un discorso nel quale esponevano la dottrina cristiana e la confutazione dell’islamismo.
Con il loro elaborato, si presentarono il giorno 11 novembre 1391 al cadì e con grande audacia lo lessero, presenti anche molti altri musulmani. Invitati a ritrattare quanto avevano detto, i quattro frati rifiutarono; furono perciò condannati a morte e dopo tre giorni, il 14 novembre, condotti sulla pubblica piazza, furono ancora invitati a ritrattare; al loro ribadito rifiuto, furono barbaramente uccisi.
La relazione del loro martirio fu scritta dal “custode” di Terra Santa, Geraldo Calveti nel gennaio del 1392. Il culto dei quattro martiri francescani, attestato fin dal secolo XV, è stato confermato nel 1966 da Paolo VI, e nel 1967 la loro festa è stata estesa a tutto l’Ordine francescano.
Beato Stefano da Cuneo
Giovedì dell'ultima settimana dell'anno liturgico