Dt 28,1-14; Sal 97; Ef 4,11-16; Mt 16,24-27
"Il Signore ti renderà popolo a lui consacrato, come ti ha giurato, se osserverai i comandi del Signore, tuo Dio, e camminerai nelle sue vie". (Dt 28)
Tutta la vita del cristiano deve essere come un sacrificio, ben più prezioso di quello consumato attraverso l’offerta di animali, o varie devozioni. Si tratta di considerare se stessi, il proprio corpo, la propria vita, come la vera offerta al Signore, non come riduzione ma pienezza di valore. Ciò che si è e si fa diventa incenso, lode, condivisione con Cristo. Vivendo secondo la verità nella carità, si cresce come corpo di Cristo. "Da lui, come corpo ben compaginato e connesso, con la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, cresce in modo da edificare se stesso nella carità". Così la sorte di Gesù che muore sulla croce per tutti noi, viene condivisa da tutti i suoi discepoli che come lui e al suo seguito prendono la propria croce, che non è più una perdita di vita ma vittoria su ciò che impedisce di vivere.
Preghiamo col Salmo
Cantate inni al Signore con la cetra, con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno acclamate davanti al re, il Signore.