Gen 2,4b-17; Sal 1; Pr 1,1-9; Mt 5,1-12a
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,3)
Scegliere il deserto come luogo interiore di ascolto dello Spirito e del proprio spirito significa scegliere di rimanere poveri. Poveri anzitutto nel modo di guardare a se stessi, lasciando che le debolezze e fragilità vengano allo scoperto, lasciando che sia un Altro a guidarci. Del resto il deserto è luogo di solitudine e senza sicurezze. Il Signore è l’unica nostra sicurezza. Dobbiamo affidare ogni cosa a Lui. Consapevoli che questo affidamento chiede una lotta con lo spirito del male che, continuamente, ci invita a cercare sicurezze altrove (trasforma le pietre in pane) e soprattutto nel nostro potere. Convertire questa ideologia e renderci disponibili a mettere il nostro niente, le nostre paure, le nostre ferite a disposizione della grazia ci rende poveri nello spirito e conseguentemente ci dona di sperimentare il mistero del regno nella nostra vita.
Preghiamo
Signore quante volte nascondiamo le nostre paure,
le nostre insicurezze davanti agli altri
perché questo mondo ci chiede sempre di essere forti,
di mostrare le corazze e le armi.
Ti preghiamo, donaci la povertà di spirito
di sapere che tu sei l’unica arma e corazza della nostra vita.
Che nulla dobbiamo temere perché tu sei con noi.