Sir 1, 1-16a; Sal 110 (111); Mc 1, 1-8
La sabbia del mare, le gocce della pioggia e i giorni dei secoli chi li potrà contare? L’altezza del cielo, la distesa della terra e le profondità dell’abisso chi le potrà esplorare? Prima d’ogni cosa fu creata la sapienza e l’intelligenza prudente è da sempre. Fonte della sapienza è la parola di Dio nei cieli, le sue vie sono i comandamenti eterni. (1,2-5)
L’umanità contemporanea potrebbe ritenere superate le domande poste dal libro del Siracide: oggi la scienza e la tecnica offrono la possibilità di conoscere il mondo come se esso non avesse segreti. Il mondo può non apparire più come un mistero infinito, oltre la misura umana, ma come ciò che è controllabile e a piena disposizione.
Eppure, la grandezza dell’essere umano non dipende dalla misura della sua potenza, ma dalla capacità di mantenere uno sguardo sapiente nei confronti del mondo. Quello sguardo rende capaci di riconosce Dio come l’origine di tutto ciò che è a disposizione, di conseguenza determina un nuovo rapporto con il mondo circostante, pieno di stupore, gratitudine e cura. Proprio oggi è il giorno per mettere alla prova la propria visione del mondo.
Preghiamo
Grandi sono le opere del Signore:
le ricerchino coloro che le amano.
Il suo agire è splendido e maestoso,
la sua giustizia rimane per sempre.
Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie:
misericordioso e pietoso è il Signore.
Dal Salmo 110 (111)