Ger 11,1-8; Sal 77 (78); Zc 10,1-5; Mt 21,10-17
Gli si avvicinarono nel tempio ciechi e storpi, ed egli li guarì. Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che aveva fatto e i fanciulli che acclamavano nel tempio: “Osanna al figlio di Davide!”, si sdegnarono. (Mt 21,14-15)
Di fronte al bene compiuto da Gesù, ancora una volta, assistiamo a reazioni differenti e opposte. Anche il modo di stare al tempio e di pregare divide e costringe a una scelta. Da una parte c’è la meraviglia dei fanciulli, espressa dalle grida di esultanza; dall’altra c’è lo sdegno dei sacerdoti e dei leviti che pare avere come causa scatenante proprio la gioia dei bambini. Grandezza dei piccoli e piccineria dei potenti! «Quello che i grandi ignorano, è donato ai piccoli» (S. Fausti). Immaginiamo anche noi l’osanna dei piccoli e l’ira dei grandi; proviamo anche noi ad entrare nel tempio, accanto a Gesù seduto in mezzo, tra bambini e malati: chiediamoci dove ci saremmo schierati, come avremmo reagito osservando i ciechi e gli storpi guariti dall’uomo di Nàzaret. Carità verso gli ultimi e lode dei piccoli: a quale livello colloco la mia preghiera tra questi due poli? Come racconterei le meraviglie che il Signore sta operando nella mia vita in questo Avvento?
Preghiamo
Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato
non lo terremo nascosto ai nostri figli,
raccontando alla generazione futura
le azioni gloriose e potenti del Signore
e le meraviglie che egli ha compiuto.
Dal Salmo 77 (78)