Is 49,24 – 50,10; Sal 21 (22),17c-2023-24b; Is 52,13 – 53,12; Mt 27,1-56
Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? (Mt 27,46b)
C’erano delle donne sotto la croce di Gesù, lo avevano seguito dalla Galilea, e ora devono portare il peso di quel grido. Come stare sotto quella croce davanti a quel dolore? Quel grido di Gesù squarcia le anime, immette disperazione, lui il maestro, il Signore, il messia che raccontava con così tanta passione e amore il suo Dio, il suo Abbà; lui, il figlio prediletto, è ora nella disperazione di una solitudine profonda. Egli è sceso nell’abisso del cuore umano, la sua carne grida di fronte alla morte, al non senso, al dolore. Come potevano quelle donne stare a guardare? Non è forse più giusta la fuga dei suoi discepoli incapaci di sopportare tale abisso
Preghiamo
Quando ci accade di stare davanti
a tante persone sprofondate in abissi di solitudine,
che gridano una giustizia che non arriva,
che non possono sperare in un cambiamento di condizioni,
la cui esistenza è compromessa,
donaci la grazia della tenerezza.
Donaci di stare accanto a loro
come le donne sotto la tua croce:
una presenza che ama
anche se non può immediatamente risolvere
la situazione.