Ap 7, 2-4. 9-14; Sal 88 (89); Rm 8, 28-39; Mt 5, 1-12a
Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. (Ap 7,9)
La festa di oggi aiuta ad allargare l’orizzonte: non è possibile definire a priori un confine per la santità, la possibilità di legarsi in modo totale a Gesù è data a ciascuno, quale che sia la sua storia, la sua situazione attuale, la sua provenienza.
La possibilità radicale di essere santi, offerta a tutti, è il dono di una esistenza piena, vissuta a partire dalla scoperta dell’amore senza confini offerto da Gesù.
Rompendo ogni schema, la santità interpella ciascuno: se è possibile a tutti, allora proprio io sono interpellato per vivere secondo quella misura.
Preghiamo
Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
faro conoscere con la mia bocca la tua fedeltà.
I cieli cantano le tue meraviglie, Signore,
la tua fedeltà nell’assemblea dei santi.
Dal Salmo 88 (89)