Ger 24,1-7; Sal 105 (106); Zc 11,4-13; Mt 21,33-46
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano». (Mt 21,33)
«Ascoltate». Il richiamo di Gesù è molto forte: la Parola va ascoltata, non solo sentita, come una tra le molte parole che affollano le nostre giornate. È una Parola che parla di una vigna, immagine evocativa, che ricorda, nella storia di Israele, «il cantico dell’amore del diletto per la sua vigna» (cfr. Is 5). Il proprietario di una vigna l’ha piantata e ha fatto di tutto perché possa dare frutto, quindi la affida ai contadini perché la lavorino. Inspiegabilmente, poi, se ne va. Un tesoro prezioso è nelle mani di alcuni uomini, perché «lo custodiscano e lo coltivino», così come è stato con il giardino dell’Eden. È un atto di fiducia immenso che mette sotto i nostri occhi la speranza di Dio in ciascuno di noi. Dio è Colui che dona, che si dona e desidera che i suoi figli entrino in questa logica di accoglienza e di gratuità. Viene lasciato spazio alla nostra libertà, al nostro lavoro, alla nostra creatività. Siamo invitati a scoprire quale tesoro Dio ci ha donato e come lo stiamo custodendo.
Preghiamo
Rendete grazie al Signore, perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Benedetto il Signore, Dio d’Israele,
da sempre e per sempre.
Dal Salmo 105 (106)