Is 49,24 -50,10; Sal 21 (22),17c-2023-24b; Is 52,13 – 53,12; Mt 27,1-56
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. (Is 50,6)
La lettura di Isaia tratteggia le caratteristiche del servo “sofferente”, immagine prefigurativa del Cristo, con parole di una bellezza rara, da contemplare, rileggere, mormorare a bassa voce: «Uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia. […] Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori». Non ci sono parole al venerdì santo, nessun commento davanti alla sofferenza ingiusta, offerta per amore. Come in terra di missione, di fronte al dolore che grida e non si spiega, l’unica risposta è “stare con”, “com-patire”… Così è la nostra chiamata per oggi. Stiamo con Cristo, sostiamo anche noi sotto la croce, impariamo dall’amore offerto per noi fino alla fine.
Preghiamo
Sotto la croce.
Donami di stare sotto la tua croce, Signore.
Che il cuore soffra insieme al tuo,
che il respiro senta l’affanno del tuo,
che nelle tue lacrime
possa vedere il dolore di ogni fratello e sorella.