At 1,1-8a; Sal 117; 1Cor 15,3-10a; Gv 20,11-18
Gesù rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra». (At 1,7-8)
Pasqua è prospettiva. Non celebriamo solamente ciò che è accaduto dalla scoperta del sepolcro vuoto ai giorni successivi in cui Gesù si è mostrato ai discepoli. Noi celebriamo il tempo nuovo che da quel giorno si è definitivamente aperto! Celebriamo l’infinita tenerezza della quale Dio ha avvolto l’universo intero e la vita di ciascuno di noi. Celebriamo il tempo in cui ci è possibile avvertire la forza che ci viene dall’alto, perché amati e perdonati, e perché accompagnati dallo Spirito del Risorto. Oggi iniziamo un cammino nuovo, per ridare spazio alla Pentecoste e al dono del Signore, lo Spirito santo che sostiene i nostri passi e incoraggia la prospettiva sul regno di Dio che si fa strada nella storia: il bene ha ancora futuro, perché colui che ha donato la sua vita per la nostra redenzione non è perduto nella morte ma è entrato nella vita che non ha fine. «Conosceremo tempi e momenti»: oggi c’è ancora motivo per sperare.
Preghiamo
Lodate il Signore nell’alto dei cieli,
lodatelo, angeli tutti:
oggi il Signore è risorto,
oggi ha redento il suo popolo.
Alleluia, alleluia.
(dalla liturgia)