Gb 42,1-10a; Sal 118 (119),169-176; Tb 13,1-18; Mt 26,14-16
Quanto volete darmi perché ve lo consegni? (Mt 26,15)
Nella proposta di Giuda Iscariota oggi si intravedono le tracce della passione: «Quanto volete darmi perché ve lo consegni?». Parole che aprono il sipario sulla nostra povertà, che spesso non distingue il valore dal disvalore, l’essenziale dal superfluo, la vita dalla morte. In questo contesto, le prime letture ci danno invece un orizzonte di speranza, con il ristabilirsi della sorte di Giobbe dopo che il Signore lo ha messo alla prova e con il ringraziamento di Tobia: «Benedetto Dio che vive in eterno». Un ringraziamento che la Chiesa ci consegna alle porte del Triduo e che ha con sé la ricchezza di quanto ricevuto in Quaresima, ma soprattutto la promessa della grazia dei prossimi giorni. Passione e speranza si fanno strada, insieme, e ci guidano ai piedi della croce.
Preghiamo
Donami, Signore,
di amarti sempre più.
Donami un cuore capace di riempirsi di te,
uno sguardo che abbia in te il suo centro,
uno spirito che aneli alla tua grazia.