Ct 2,8-14; Sal 44; Rm 8,3-13; Lc 1,39-56
«L’anima mia magnifica il Signore / e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, / perché ha guardato l’umiltà della sua serva. / D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. / Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente / e Santo è il suo nome». (Lc 1,46b-49)
Attorno al mistero della visita di Dio al suo popolo e, per mezzo di questo, all’umanità intera, attorno alla venuta del Figlio di Dio, si muove la coscienza e la disponibilità di uomini e donne capaci di stare in ascolto della voce del Signore e di aprire il cuore al suo disegno di amore. Come Elisabetta e Maria, di cui il Vangelo ci racconta. E, nella storia e ancora oggi, come tante altre persone di buona volontà che hanno saputo raccogliere il soffio dello Spirito di Dio, seminare disponibilità e generosità, cambiare un poco il mondo nella prospettiva dello sguardo di Dio. Abbiamo motivo per ringraziare di tanto bene ricevuto e donato; per fidarci del bene che questa umanità può costruire, del futuro luminoso che insieme possiamo raggiungere. Lo Spirito ci spinge nella direzione di questa fiducia laboriosa: «grandi cose» sono ancora possibili oggi per chi sa porsi nella disponibilità che Maria ci mostra e ci racconta.
Preghiamo
La tua visita, Signore, ci colma di gioia.
Liete parole mi sgorgano dal cuore:
io proclamo al re il mio poema,
la mia lingua è come stilo di scriba veloce.
La tua visita, Signore, ci colma di gioia.
(dalla liturgia)