At 13,1-12; Sal 97 (98); Gv 7,40b-52
Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono. (At 13,2-3)
Oggi compio 80 anni. Volete sapere come ho trascorso la giornata dei miei ottant’anni? Sono partito di casa alle 8 del mattino, diretto ad un nostro villaggio distante 30 km, dove voglio aprire una scuola elementare. A mezzogiorno (segnato dal sole perché nessuno ha con sé l’orologio) ci fermiamo sotto un albero per mangiare. Poco lontano scorre un limpido ruscello. Non abbiamo né piatti né posate: il riso cotto è freddo, avvolto in larghe foglie di banano. Per companatico apro una scatoletta di Simmenthal: «carne bovina lessata – doppia razione». Siamo in quatto e ci va un po’ stretta. Bevanda? Acqua pura di fonte attinta a due mani. Al tramonto arriviamo al villaggio e così si è conclusa la mia festa. A me pare di avere raggiunto lo scopo della mia vita: essa è legata al perdermi per coloro che amo. La vita è fatta per esplodere, per andare più lontano. Se essa rimane costretta entro i suoi limiti non può fiorire, se la conserviamo solo per noi stessi la si soffoca. La vita è radiosa dal momento in cui si comincia a donarla. Coraggio padre Clemente, rimani e fiorisci dove il Signore ti ha piantato (Beato Clemente Vismara).
Preghiamo
Signore Gesù,
donaci la grazia di perdere la nostra vita per amore,
realizzando la tua volontà, nella quale v’è la nostra pace.
[“Appartenenti a questa via” – La sequela e il cammino verso la santità. Quaresima e Pasqua 2019 – Centro Ambrosiano]