Ap 7,2-4.9-14; Sal 88 (89); Rm 8,28-39; Mt 5,1-12a
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,6.10)
Nelle beatitudini possiamo leggere le sfaccettature diverse di una metodologia missionaria che è testimonianza di vita. Una fede che per essere vera deve tradursi in azione e impegno sociale. Due volte la beatitudine viene legata alla giustizia. Giustizia che è molto più che puro legalismo, ma è impegno a instaurare relazioni giuste, e cioè di bene, con gli altri e col mondo intorno a noi. Relazioni che cercano il bene di tutti, il bene comune, e non lo limitano a uno specifico gruppo. La missione del cristiano non può precludere alla chiamata a una responsabilità sociale di rispetto di tutti contro una mentalità del “prima io/noi”.
Preghiamo
O Signore,
«il missionario è l’uomo delle beatitudini» (RMi 91),
egli dimostra concretamente
che il regno di Dio è già venuto
e che lo ha accolto in sé.
Effondi sulla Chiesa
la gioia interiore che viene dalla fede.