Ap 21,9-14; Sal 144; 1Cor 4,9-15; Gv 1,45-51
«Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: “Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità”. Natanele gli domandò: “Come mi conosci?”. Gli rispose Gesù: “Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi”. Gli replicò Natanaele: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele”. Gli rispose Gesù: “Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!”». (Gv 1,47-50)
Natanaele ci appare come un uomo schietto, sia con gli altri, manifestando con sincerità il suo pensiero, sia con se stesso, aprendosi con prontezza alla proposta di Filippo: «Vieni e vedi». E poi è schietto, cioè libero, anche dinanzi a Gesù: riconosce la verità del suo sguardo su di lui e intuisce il suo mistero: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!».
È un uomo che sa avanzare nella scoperta della verità e Gesù può promettergli che “vedrà cose più grandi”. L’ha promesso a Natanaele, ma lo promette anche a ciascuno di noi, se siamo desiderosi di amarlo e di seguirlo.
Preghiamo col Salmo
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.