Gb 1,6-22; Sal 118 (119),153-160; Tb 3,7-15; Lc 21,34-36
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso. (Lc 21,34)
Veniamo ancora richiamati ad una conversione, prima di tutto del cuore. In questo tempo propizio siamo chiamati a guardare a ciò che davvero, nel profondo, appesantisce il cuore. La Pasqua del Signore può essere come un “laccio” per chi vi giunge impreparato. Questo laccio non è però come una punizione divina per un compito non fatto. È piuttosto un invito ad arrivare alla festa di salvezza con il cuore ferito, contrito, desideroso di camminare verso il Signore. Da possibile segno di condanna il laccio si trasformerà così in segno di salvezza. La settimana Autentica di aiuti ad alleggerire il cuore dal superfluo per celebrare la Pasqua in novità di vita.
Preghiamo
Come la cerva anela
ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela
a te, o Dio.
L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio?
(Sal 41)
[“Appartenenti a questa via” – La sequela e il cammino verso la santità. Quaresima e Pasqua 2019 – Centro Ambrosiano]