Dt 24,17-22; Sal 9; Rm 14,1-9; Mt 12,1-8
Se aveste compreso che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrifici, non avreste condannato persone senza colpa. (Mt 12,7)
Se il discepolo di Gesù vorrà essere vero ‘signore della Legge’ egli dovrà conservare perennemente puro il suo cuore, la sua mente, il suo spirito, la sua anima. Dovrà dimorare nella Parola di Cristo Gesù. Dovrà osservare i suoi comandamenti allo stesso modo in cui Gesù ha osservato i comandamenti del Padre suo.
Se si allontanerà dalla Parola, se non la comprende per se stesso, come potrà pretendere di comprenderla per gli altri? La Parola di Dio si comprende solo donando ad essa vita nel proprio cuore, sviluppo nella propria mente, esistenza perfetta nella propria anima. Allora si diviene ‘signori della Parola’ perché la si riflette in pienezza.
Preghiamo
Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
annuncerò tutte le tue meraviglie.
Gioirò ed esulterò in te,
canterò inni al tuo nome, o Altissimo.
(Sal 9)
[“Appartenenti a questa via” – La sequela e il cammino verso la santità. Quaresima e Pasqua 2019 – Centro Ambrosiano]