Gl 2,12b-18; Sal 50 (51); 1Cor 9,24-27; Mt 4,1-11
Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». (Mt 4,3-4)
La tentazione si presenta quando cerchi il bene e, solitamente, viene in due forme: o ti toglie la forza di cercarlo o te lo fa cercare in modo sbagliato. In questo caso ricadiamo nella seconda forma. Chi di noi, del resto, in caso di urgente bisogno, potendolo, non trasformerebbe dei sassi in buon pane? Ma il fine non giustifica i mezzi, e Gesù rifiuta di usare la propria identità di Figlio di Dio solo per sé e per il proprio benessere: non in questo consiste il fine della vita, non in questo troviamo la salvezza, che sta invece nel riconoscersi e nel vivere la figliolanza, la relazione col Padre. E allora: «Sta scritto». L’unica possibilità per superare la tentazione è rifarsi alla parola di Dio, mettersi in ascolto e viverla, nella certezza che davvero essa parla a noi, oggi.
Preghiamo
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
(Sal 50,12-14)
Impegno settimanale
Controllo delle parole, cercando di evitare quelle violente che offendono, feriscono, giudicano e creano muri.
[“Appartenenti a questa via” – La sequela e il cammino verso la santità. Quaresima e Pasqua 2019 – Centro Ambrosiano]