MERCOLEDì 4 MAGGIO
At 28,17-31 / Sal 67 (68); Gv 14,7-14
«Chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre». (Gv 14,12)
Sembrerebbe un’impresa impossibile: compiere opere più grandi di quelle che ha fatto Gesù! Lui ha fatto miracoli… Lui ha amato fino al dono totale della sua vita… Come potremmo noi, con tutta la nostra buona fede, fare qualcosa di più? Eppure la sua fiducia nei nostri confronti è tale per cui sa che le sue opere, attraverso la nostra testimonianza, potranno davvero essere grandi e raggiungere i confini della terra e attraversare i secoli della storia. La condizione per cui questo avvenga è la fede in lui. Da soli certo non potremmo fare nulla, ma nel suo nome tutto diventa possibile. Egli, infatti, continua ad operare attraverso di noi, agisce con noi, e la misericordia del padre raggiunge ogni uomo.
Proprio per questo egli ascolta la preghiera di chi lo invoca: è una certezza per noi! Le nostre richieste, quelle autentiche, importanti, che stanno nel progetto di Dio, non i nostri capricci o ciò che noi riteniamo giusto e buono, saranno esaudite da lui. Ecco allora che per compiere grandi cose dobbiamo innanzitutto perseverare nella preghiera.
Preghiamo
Ti affidiamo Signore la nostra vita
perché diventi segno della tua misericordia
in ogni tempo e in ogni luogo.
Ti ringraziamo sempre
perché tu ascolti la nostra preghiera
e la porti a compimento secondo il tuo disegno.
[da: La Parola ogni giorno. La sapienza è uno spirito che ama l’uomo, Pasqua 2016, Centro Ambrosiano, Milano]