2Pt 1,16-19; Sal 96; Eb 1,2b-9; Lc 9,28b-36
«Il Signore Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.». (Lc 9,28-32)
Festa di luce che ci rivela la realtà della vita futura, soprattutto quindi festa di speranza, certezza che la nostra vita continua in Dio. «Rabbì, è bello per noi stare qui» dicono i discepoli a Gesù. ‘Essere qui’, essere in Dio, è bello. Possiamo guardare alla morte con occhi diversi, con occhi di speranza, se viviamo uniti a Gesù.
Ma Pietro dimostra anche di non avere ancora compreso cos’è la vita in Dio e propone di fare tre capanne, per stare lì in una condizione di grande privilegio, vicini a Dio, ma la vita in Dio è comunione. E la possiamo realizzare già ora, se ci lasciamo abitare e guidare dallo Spirito Santo, dono di Gesù, che ci introdurrà alla comunione col Padre.
Preghiamo col Salmo
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono.