MERCOLEDI 2 MARZO
Gen 21,7-21; Sal 118 (119),73-80; Pr 10,28-32; Mt 6,19-24
La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra! (Mt 6,22-23)
Lo sguardo di Gesù verso la umanità è uno dei tratti più commoventi del vangelo, diversamente che lo sguardo di noi uomini verso i nostri fratelli. Noi cadiamo spesso nel giudizio, nel cercare il difetto, (la pagliuzza), nel pensar male, nel giudicar male le intenzioni. La sguardo di Gesù sa riconoscere il cammino, la conversione, il cambio che l’uomo o la donna cerca. Avere lo stesso sguardo di Gesù verso i nostri fratelli significa avere uno sguardo luminoso che sa rischiarare anche le tenebre del nostro fratello, che non getta ombre, che non cerca l’oscurità della menzogna o dell’inganno, che non rapina, non afferra, non cattura, ma che da luce che apre alla vita e alla libertà.
Preghiamo
Se dico: “almeno le tenebre mi avvolgano
e la luce intorno a me sia notte”,
nemmeno le tenebre per te sono tenebre e la notte è luminosa come il giorno;
per te le tenebre sono come luce.
Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda.
(Salmo 139)
[da: La Parola ogni giorno. Dio non ha creato la morte, Quaresima 2016, Centro Ambrosiano, Milano]