VENERDI 26 FEBBRAIO
Giorno aneucaristico
Mosè convocò tutto Israele e disse loro: “Ascolta, Israele, le leggi e le norme che oggi io proclamo ai vostri orecchi: imparatele e custoditele per metterle in pratica. Il Signore, nostro Dio, ha stabilito con noi un’alleanza sull’Oreb. Il Signore non ha stabilito quest’alleanza con i nostri padri, ma con noi che siamo qui oggi tutti vivi”.(Dt 5, 1-3)
Mosè chiama a sé tutto il popolo, il Popolo santo di Dio. Mosè non chiama alcuni, un’élite, un gruppo di persone migliori, ma attraverso questo “Ascolta Israele” ci dice che anche noi, “che siamo qui oggi tutti vivi”, siamo invitati a partecipare all’esperienza dell’amore di Dio. La Parola del Signore si rivolge a noi personalmente attraverso un comandamento specifico che esprime la sua volontà e ci permette di entrare in relazione con lui. Sarà il nuovo testamento poi a mostrarci la via: Gesù Cristo come rivelazione del Padre, come Torà fatta persona. La logica del comandamento principale, quindi, si riferisce alla relazione con Gesù stesso: amare Lui, seguire Lui, credere in Lui.
Preghiamo
Padre nostro,
ti chiediamo di allargare il nostro cuore
e di renderlo docile all’ascolto della tua parola viva ed efficace.
Donaci il tuo Spirito affinché essa penetri in noi
come una spada a doppio taglio,
donandoci la forza di seguire Gesù tuo Figlio,
colui che è la tua Parola fatta carne,
il tuo volto e la tua immagine,
il racconto del tuo amore per noi.
[da: La Parola ogni giorno. Dio non ha creato la morte, Quaresima 2016, Centro Ambrosiano, Milano]