Rut 2,19-3,4a; Sal 17 (18); Est 7,1-6; 8,1-2; Lc 1,57-66
«Egli chiese una tavoletta e scrisse: Giovanni è il suo nome: Tutti furono meravigliati». (Lc 1,1,63)
Per la riflessione di oggi ritorniamo nella casa di Zaccaria, il quale, finalmente, ritorna a parlare nello stesso istante in cui comunica la scelta del nome del proprio piccolo al momento della circoncisione. Finalmente, davanti alla nascita del figlio Giovanni, ritenuta da lui impossibile in un primo tempo, Zaccaria si arrende al Dio dell’impossibile e diviene credente. Così dal mutismo in cui era caduto viene ora rinnovato e con fede diventa messaggero della parola di lode a tal punto che la gente rimane stupita e con meraviglia contempla le opere di Dio. A pochi giorni dal Natale, lasciamo che sia Dio a parlare, lasciamo che sia lui a prendere il sopravvento sulle nostre paure, sui nostri malumori e tristezze. Dio nasce, ancora, senza fermarsi mai. Ed è tutto nuovo, tutto inatteso, tutto meraviglioso.
Preghiamo
Così dice il Signore che ti ha cerato,
o Giacobbe, che ti ha plasmato, o Israele:
Non temere, perché io ti ho riscattato,
ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni.
(Is 43,1)
[da: “La Parola ogni giorno. Io spero nel Signore. Avvento e Natale 2015”, Centro Ambrosiano, Milano]