Sir 43,9-18; Sal 103; Mc 1,21-34
Osserva l’arcobaleno e benedici colui che lo ha fatto! (Sir 43)
Il Siracide ci dice che tutto il creato e tutta la storia sono opera di Dio e ci guida ad esplorare le meraviglie dell’universo, dagli astri nel cielo alle nubi che percorrono i cieli, dal rumore del tuono e il turbine dei venti, alla delicatezza della neve che cade: tutto diffonde la gloria del creatore.
Marco mette in evidenza due tratti importanti del ministero di Gesù. Il primo è che “insegnava come uno che ha autorità, e non come gli Scribi”, non come i rabbini, che sempre si appellano all’autorità delle Scritture, oppure a quella di un antico maestro, o della tradizione. Gesù parlava con autorità: è il Figlio di Dio e può parlare come un maestro che sopra di sé non ha nessun altro maestro. L’altra cosa che colpisce la gente è che davanti a Gesù i demoni, gli spiriti maligni si sentono in pericolo perciò si sforzano di combatterlo e si smascherano: “Un uomo posseduto da uno spirito immondo si mise a gridare: “Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci”.
Gesù non possiede soltanto l’autorità di un maestro che insegna una dottrina, ma ha potere sopra gli spiriti maligni e la gente è sbigottita: “Che è mai questo?”. Eppure Gesù risana, risolleva, opera il bene.
Preghiamo col Salmo
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.