Is 30,8-15b; Sal 50; Rm 5,1-11; Mt 4,12-17
Il dono dello Spirito Santo porta nel cuore del credente la carità di Dio che è alla base della speranza. (Rm 5)
Nella conversione sta la nostra salvezza, nell’abbandono confidente al Signore sta la nostra forza. E’ ciò che il Signore ci dice con le parole del profeta Isaia che denuncia le malefatte del popolo di Israele.
A fronte di tante colpe, c’è da chiedersi come si possa sperare in un perdono e perchè Dio abbia ancora e sempre la pazienza di ritrovarci e risanarci. A questo risponde l’apostolo Paolo che ci spiega che ogni grazia ci viene per merito di Gesù Cristo che per noi è morto e risorto.
E’ lui che ci consente di sperare, di saperci salvati anche nelle tribolazioni e nei momenti più bui della vita: Cristo è morto per noi quando eravamo ancora nel peccato, non ha atteso che noi diventassimo santi, lui ci ha salvati e santificati. Per questo possiamo credere che il regno dei cieli è vicino.
Cristo al Giordano ci ha aperto le porte della vita di Dio; a noi sta il convertirci, cioè rimodulare la nostra vita sulla parola di Dio.
Preghiamo col Salmo
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.