Is 45,20-24a; Sal 64; Ef 2,5c-13; Mt 20,1-16
“Per grazia siete salvati mediante la fed; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; nè viene dalle opere, perchè nessuno possa vantarsene”. (Ef 2)
La bontà di Dio non conosce le nostre misure, è sempre oltre le nostre aspettative. Dove è salva la giustizia del padrone, come ci dice la parabola, e nessun torto è fatto ai lavoratori della prima ora, la magnanimità e la gratuità di Dio non possono essere misurate o contrastate. Dio non deve rendere conto della misura del suo amore, tanto meno sul calcolo dei nostri meriti; siamo noi che dobbiamo imparare a pensare il disegno di salvezza come puro dono divino senza contropartita se non la fede.
L’apostolo Paolo insiste su questo: la salvezza è solo dono di Dio, frutto della sua bontà e non premio alle nostre opere. Quanto poi alla dimensione di questa salvezza, al suo concreto contenuto, essa consiste nella liberazione dai peccati, nella vita nuova, nella resurrezione con Cristo e nella condivisione della sua gloria alla destra del Padre. A noi di accogliere il dono nella fede e nella piena fiducia che Dio opera con giustizia e con amore verso tutti.
Preghiamo col Salmo
Ci sazieremo dei beni della tua casa,
delle cose sacre del tuo tempio.
Con i prodigi della tua giustizia,
tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza.