Feria aliturgica
Es 12,21-27d; 2Cr 30,15-23; Es 24,1-8; Is 42,1-9
Ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre. (Is 42,6-7)
Oggi le letture concentrano lo sguardo sugli agnelli immolati per celebrare la liberazione dalla schiavitù dell’Egitto, e sul sangue di queste vittime, asperso per la purificazione dei peccati. Tutto converge sulla quarta lettura, da Isaia, che ci aiuta a comprendere come questi riti antichi intendessero prefigurare l’avvento del servo del Signore, il quale ci avrebbe liberato da altre schiavitù – del peccato e della morte – e stabilito in una nuova alleanza. Le prime parole di Isaia annunciano che lo Spirito si poserà su di lui, l’eletto di cui Dio si compiace. I Sinottici riconosceranno il compiersi di questa profezia nel battesimo di Gesù, quando lo Spirito scenderà su di lui e il Padre lo proclamerà Figlio amato. Simile è la nostra esperienza battesimale: ora lo Spirito abita in noi, per farci vivere nella libertà dei figli di Dio.
Preghiamo
Posa, o Padre,
anche su di noi il tuo Spirito.
Ricolmi la nostra vita
con la ricchezza dei suoi doni.
Sia lui il nostro maestro interiore
per guidarci all’incontro con te.
[«Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?» Lc 12,57 – LO SPIRITO, MAESTRO INTERIORE –
Quaresima e Pasqua 2018 -Centro Ambrosiano]