Sir 50,1a-b; 44,16a.17a.19b-20a.21a.21d.23a-c; 45,3b.12a.7.15e-16c; Sal 88 (89); Ef 3,2-11; Gv 9,40;10,11-16
«E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore». (Gv 10,16)
Gesù si fa conoscere come il buon pastore o meglio l’unico vero pastore, perché non solo si prende cura delle sue pecore che conosce personalmente, ma addirittura va in cerca di altre pecore che non fanno parte del suo ovile. Per dimostrare il suo amore per ciascuna pecora, offre la sua stessa vita per loro. Proprio per questo Gesù è la guida sicura del popolo che cerca una strada che porta a Dio e ai fratelli. L’immagine di Gesù buon pastore diventa una provocazione per noi cristiani per riscoprire la nostra vocazione alla cura del prossimo e del più debole, pronti anche a perdere qualcosa senza guadagnare nulla se non la cosa più importante, il fratello e la sorella che prendiamo sulle nostre spalle come Gesù. Chiediamo, per intercessione di S. Ambrogio, la consapevolezza e l’impegno a fare della nostra vita un dono di amore, di cura e di attenzione verso i fratelli.
Preghiamo
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.
(dal Sal 22)
[da LA PAROLA OGNI GIORNO – “ALLA SCUOLA DEL FIGLIO” , Avvento e Natale 2017, Centro Ambrosiano]