GIOVEDÌ DELLA SETTIMANA AUTENTICA – NELLA CENA DEL SIGNORE
Gn 1,1-3,5.10; 1Cor 11,20-34; Mt 26,17-75
Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: «Prendete, mangiate: questo è il mio corpo». Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti». (Mt 26,26-27)
Abbiamo già indugiato sull’importanza del verbo «consegnare» e sul suo rilievo nel racconto della passione. È però in quanto accade durante la cena che il suo significato emerge in tutto il suo sorprendente spessore. È nella cena, infatti, che si incrociano e si manifestano in pienezza le due dinamiche opposte che questo verbo descrive. Gesù annuncia il tradimento di Giuda, cioè la sua volontà di consegnarlo alle autorità giudaiche, che lo cercano per ucciderlo. Gesù come reagisce? Consegna tutta la sua vita nei segni del pane spezzato e del sangue versato. Dona il suo corpo e il suo sangue, vale a dire la sua vita e il principio vitale che la anima. E li consegna in un pane da mangiare e in un vino da bere. Di essi ci possiamo nutrire, perché ciò che fa vivere Gesù faccia vivere anche noi, in conformità allo stile della sua esistenza.
Preghiamo
Padre santo e misericordioso,
fa’ di noi delle persone eucaristiche,
capaci di ringraziarti
per la grandezza dei tuoi doni;
disponibili a seguire tuo Figlio
sull’ardua strada del dono di sé.
«Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?» Lc 12,57 – LO SPIRITO, MAESTRO INTERIORE –
Quaresima e Pasqua 2018 -Centro Ambrosiano]