VENERDÌ DELLA SETTIMANA AUTENTICA – NELLA PASSIONE DEL SIGNORE
Is 49,24-50,10; Sal 21 (22); Is 52,13-53,12; Mt 27,1-56
Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». (Mt 27,20.21)
Durante il processo romano accade un misterioso scambio. Su pressione dei capi dei sacerdoti e degli anziani, Barabba viene rimesso in libertà e Gesù condannato alla Croce. Gesù muore al posto di un malfattore, che ha un nome eloquente. Bar-abba in ebraico significa «figlio del padre». Gesù muore al posto di Barabba perché Barabba ritrovi il vero senso della sua vita, significato dal suo nome: torni a essere figlio di Dio. E questo è vero non solo per lui, ma per ciascuno di noi. Gesù muore condannato come un malfattore perché tutti noi, nonostante il nostro peccato, possiamo ricevere di nuovo la nostra identità: essere come Gesù e in lui figli amati del Padre. Adorando la Croce siamo chiamati a venerare e a lasciarci trasformare da questo amore senza limiti: il Figlio che prende su di sé il nostro peccato per donarci la sua giustizia.
Preghiamo
Padre, prodigo nell’amore,
donaci lo Spirito dei figli.
Liberaci dalle catene del male.
Restituiscici il nostro vero nome,
perché nel tuo Figlio possiamo amarti
senza misura.
«Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?» Lc 12,57 – LO SPIRITO, MAESTRO INTERIORE –
Quaresima e Pasqua 2018 -Centro Ambrosiano]