Dt 4,9-20; Sal 98; Col 1,21-23; Lc 13,23-30
Il Signore vi ha presi perchè foste come popolo di sua proprietà; non fatevi l’immagine scolpita di qualche idolo. (Dt 4)
La riflessione odierna porta a una sintesi degli insegnamenti del Signore al suo popolo, la comunità dei fedeli. Mosè spiega quanto Dio ha fatto dalla creazione in poi e incoraggia a non perdersi d’animo e, soprattutto, a non disperdersi verso idoli falsi e inutili.
L’apostolo Paolo ribadisce il valore del sacrificio di Cristo che ha riconciliato l’umanità a Dio con l’unica condizione posta agli uomini di rimanere nella speranza certa della salvezza. Infine il vangelo ci dice che non possiamo sapere quanti si possano salvare alla fine dei tempi: la salvezza è per tutti ma vi si entra dalla porta stretta della fedeltà e della coerenza di vita.
Non ci sono diritti, nè privilegi, fede e carità sono le uniche chiavi che ci faranno entrare nel Regno di Dio: non è possibile salvarsi senza sforzo, tanto meno vantando meriti estrinseci; l’ammonimento di Cristo è chiaro e severo.
Preghiamo col Salmo
Esaltate il Signore, nostro Dio.
Invocavano il Signore ed egli rispondeva.
Parlava loro da una colonna di nubi;
custodivano i suoi insegnamenti
e il precetto che aveva loro dato.