Gen 3,1-8; Sal 118 (119); Pr 3,1-10; Mt 5,13-16
«Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.» (Mt 5,16)
La Genesi ci narra oggi il peccato di Adamo ed Eva, che ascoltano la parola del serpente anziché quella di Dio. Ascoltano il proprio sospetto, che non sa riconoscere il dono di Dio. Un solo «no» viene detto affinché comprendiamo che tutto il resto è un «sì». Un solo frutto viene proibito per farci capire che tutti gli altri sono donati, e donati due volte: una prima volta perché creati, una seconda volta perché non proibiti. Se non ci fosse quel «no» saremmo tentati di ritenere che tutto è un nostro possesso, un diritto. Invece è dono gratuito di Dio per noi. Non dobbiamo conquistarlo con voracità, come suggerisce il sospetto, ma accoglierlo a mani aperte, con fiducia. Le opere buone di cui parla Gesù sono le opere della gratuità. È la logica del dono a renderci sale della terra e luce del mondo. La gratuità rischiara è dà sapore a tutto ciò che facciamo.
Preghiamo
Donaci di riconoscere, o Padre,
nella tua Parola
il tuo sì alla nostra vita.
Illumini il nostro cammino,
sia sale che rallegra il palato
e dona saggezza.
[«Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?» Lc 12,57 – LO SPIRITO, MAESTRO INTERIORE –
Quaresima e Pasqua 2018 -Centro Ambrosiano]