2Pt 1,20-2,10a; Sal 36; Lc 18,35-43
Il Signore sa liberare dalla prova chi gli è devoto, mentre riserva, per il castigo nel giorno del giudizio, gli iniqui. ( 2Pt 1)
Nel passato ci sono stati falsi profeti, come ci sono stati, e ci saranno, falsi maestri che ci vorranno indirizzare su strade lontane dalle verità di Dio, talora anche usando delle Scritture. E l’apostolo Pietro ci dice che Dio non lascia perdere, non trascura le responsabilità di alcuno: anche gli angeli che avevano peccato sono stati puniti e allontanati.
Così è stato anche per il mondo prima di Noè, e per le città di Sodoma e Gomorra, mentre è stato salvato il giusto Lot che nelle prove si è mantenuto fedele. L’insegnamento è che Dio sostiene anche nelle prove e sa liberare da esse chi gli è devoto, chi cioè non cancella amore, giustizia e verità e non pretende di mettersi al posto di Dio.
E’ la fede che salva, come ha salvato il cieco del brano evangelico che, non curante dei rimbrotti, grida a Gesù la sua richiesta di aiuto e ne riceve in dono la vista. Il seguito è esemplare: ci vede, riconosce Gesù e lo segue, loda Dio.
Preghiamo col Salmo
La salvezza dei giusti viene dal Signore:
nel tempo dell’angoscia è la loro fortezza.
Il Signore li aiuta e li libera,
li libera dai malvagi e li salva,
perchè in lui si sono rifugiati.