Ap 1,10;3,14-22; Sal 14; Lc 8,1-3
“Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo”. (Ap 3)
Importante il discorso sull’uso dei beni. Da una parte sta chi pensa di essere al sicuro con le ricchezze accumulate, e dall’altra un gruppo di donne che assistono con i loro beni Gesù e i Dodici.
I beni non sono in se stessi cattivi, ciò che conta e dà valore ad essi è lo scopo al quale sono finalizzati. Se sono considerati la copertura della vita e la ragione per sentirsi autosufficienti, certamente portano al disastro di chi li usa in tal modo e lo fanno sprofondare nella cecità; se invece diventano mezzo per agevolare il bene comune, la veritù e la giustizia, sono fonte di felicità.
Come le donne che seguono Gesù: da lui sono state guarite e risanate, rese disponibili al servizio di Cristo e dei suoi discepoli, e a tale scopo impegnano i loro talenti, materiali e spirituali.
Preghiamo col Salmo
Signore, chi abiterà nella tua tenda?
Chi dimorerà sulla tua santa montagna?
Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore.
Fammi abitare, Signore, nel tuo luogo santo.