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Il tuo nome, Signore, rimane per sempre

26 Giugno 2015

 

Dt 24,10-22; Sal 18; Lc 7,24b-35

 

“…Ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui”. (Lc 7,28)

 

C’è un profeta nel deserto che battezza (cioè fa immergere) nell’acqua. Che dite, andiamo a vederlo? Gesù rimprovera le folle per questo atteggiamento. Giovanni non stava nel deserto perchè qualcuno andasse a vederlo, bensì per farci compiere qualcosa: cioè passare attraverso l’acqua. Come prima della creazione, come nel diluvio, come al Mar Rosso, come all’entrata nella terra promessa .

Essere battezzati (immersi in acqua) è morte in vista di una vita, per una nuova vita. Al rompersi delle acque il feto cessa di essere tale e viene al mondo un uomo. Dal corpo squarciato di Cristo esce sangue ed acqua, proprio come in un parto, e difatti Cristo “partorisce” la Chiesa.

Prima della venuta del Cristo,Giovanni ci fa passare attraverso il riassunto di tutta la storia della salvezza. C’è una morte e una rinascita, entrambe necessarie. La Chiesa riconoscerà come azione efficace di Dio(sacramento) ciò che in Giovanni era solo simbolo. Da quel Battesimo noi diventiamo “capaci” di piangere e danzare al suono della musica del Dio crocefisso.

 

Preghiamo col Salmo

 

La legge del Signore è perfetta,

rinfranca l’anima;

la testimonianza del Signore è stabile,

rende saggio il semplice.