Ottava di Pasqua – Lunedi in Albis
At 3,17-24; Sal 98(99); 1Cor 5,7-8; Lc 24,1-12
“Perché cercate tra i morti colui che è vivo?” (Lc 24,5)
C’è un contrasto fortissimo tra le parole di Pietro alla folla e quelle degli angeli alle donne. “Avete agito per ignoranza” afferma Pietro, “Bisogna che il figlio dell’uomo sia consegnato nelle mani dei peccatori” ricordano gli angeli. L’azione del Figlio dell’uomo è consapevole, mirata, cosciente di una “necessità” che a noi sfugge: la consegna nelle mani dei peccatori, nelle nostre mani. Inconsapevole, invece, sembra l’azione dei carnefici di Gesù. Cristo realizza il progetto, concepito nell’Eden da Eva “istruita” dal serpente: sbarazzarsi del Dio avversario e concorrente. Gesù lascia all’uomo il potere di mettere a morte l’autore della vita (At 3,15). Nel fatto della croce è come se Dio dicesse all’uomo:”sia fatta la tua volontà”. Nel Cristo che muore d’amore per la sua creatura si manifesterà il volto autentico del creatore:”… un Dio che perdona…”(Sal 98). Non cerchiamo più tra i morti. Quelli che stanno nei cieli, sulla terra e sottoterra (Fil 2,5-11) piegheranno il ginocchio davanti a un Vivente che darà loro vita:”Non temere! Io sono il primo e l’ultimo e il vivente. Ero morto ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi” (Ap 1,17ss).
Preghiamo
Invocavano il Signore
ed egli rispondeva.
Eri per loro un Dio che perdona:
santo è il Signore, nostro Dio!
(dal Salmo 98)