IV giorno dell’ottava di Natale
Ss. Innocenti Martiri
Ger 31,15-18.20; Sal 123 (124); Rm 8,14-21; Mt 2,13b-18
«Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò». (Mt 2,13b)
È una pagina molto triste che sconvolge il clima natalizio. Non lasciamoci impressionare ma accogliamo anche noi l’invito dell’angelo rivolto a Giuseppe: “prendi con te il bambino”. La vita di Gesù comincia così, nomade, in esilio, come immigrato, profugo. Dalla sua nascita Gesù partecipa alla sorte del suo popolo; è perseguitato dai capi e nello stesso tempo rivive le esperienze dolorose della sua gente. Anche il suo futuro sarà un continuo spostarsi da un luogo all’altro in continuo movimento, senza una casa dove abitare e molto spesso allontanato dalle città. Oggi diremmo che è il dramma dello sfollato, dello straniero, del senza dimora, di colui privato della dignità. Le minacce della morte continuano anche oggi e continuano a fare stragi. Anche oggi possiamo dire che Gesù è ancora minacciato nella vita dei più deboli, talora è minacciato anche dal nostro cuore quando ci rendiamo insensibili alle grida e ai lamenti dei poveri e dei più bisognosi. Accogliamo la decisione di prendere con noi tutte quelle persone che si affidano alle nostre premure e,senza accorgerci, avremo accolto Gesù.
Preghiamo
Il nostro aiuto è nel nome del Signore:
egli ha fatto cielo e terra.
(dal Sal 123)
Impegno settimanale
Interroghiamoci su quali nostre ricchezze possiamo donare a un povero.