Novena di Natale
II feria prenatalizia “dell’Accolto”
Rt 1,15-2,3; Sal 51 (52); Est 3,8-13; 4,17i-17z; Lc 1,19-25
«Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annunzio». (Lc 1,19)
Nel Vangelo di questi giorni troviamo Zaccaria, sacerdote irreprensibile e giusto agli occhi di Dio. Si trova nel tempio quando riceve la visita dell’angelo Gabriele il quale, per mezzo di Dio, gli annuncia che lui e la moglie Elisabetta avranno un figlio, Giovanni. Zaccaria è incredulo ed esprime questa sua incredulità di fronte all’angelo dicendo “Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni”. In questa sua affermazione ricorda un’altra grande figura biblica, Sara moglie di Abramo che, quando il marito riceve la visita del Signore sotto i panni del viandante, ride dietro la tenda incredula per quella promessa ai suoi occhi irrealizzabile. E, invece, concepirà Isacco. Anche noi, tante volte cadiamo nella tentazione di non credere alle promesse di Dio poiché come Zaccaria e Sara, siamo prigionieri di un’ottica umana che ci rende incapaci di vedere oltre quel limite che il Signore non conosce. Impariamo a fidarci di Lui.
Preghiamo
Solo quando avremo taciuto noi, Dio potrà parlare.
Comunicherà a noi solo sulle sabbie del deserto.
Nel silenzio maturano le grandi cose della vita:
la conversione, l’amore, il sacrificio.
(don Tonino Bello)