Is 8,23b-9.6a; Sal 95 (96); Ebr 1,1-8a; Lc 2,1-14
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama ». (Lc 2,14)
Sentiamo viva in noi l’urgenza di dare gloria e di ringraziare il nostro Dio? Dalla sua grandezza, che non riusciamo a misurare, è sceso alla nostra povertà; nel grembo di una donna, che realizza la parola antica dei profeti, in un modo per noi tanto misterioso. L’annuncio dell’angelo a Maria si allarga ora nell’annuncio ai pastori, semplici e più vicini, ai potenti della terra che vengono da lontano, fino a ciascuno di noi. Il giorno di Natale e tutti gli altri giorni della nostra esistenza siano colmati della stessa gioia che hanno provato i pastori. L’Emmanuele, il Dio con noi, nonostante le lacrime e le sofferenze, è Dio che si è fatto bambino ed è vivo in mezzo a noi. Cerchiamolo nelle ferite del mondo e nelle ferite dell’uomo perché proprio lì il Signore si fa trovare e ci dona speranza.
Preghiamo
Mistero inaccessibile!
Leviamo a Cristo un cantico
perché, Verbo unigenitoa noi s’è fatto simile.
A te, Gesù, sia gloria
che nato sei da Vergine
col Padre e col Paraclito
oggi e per tutti i secoli.
Amen
(Inno)