At 10,23b-33; Sal 97(98); Gv 7,40b-52
«Mai un uomo ha parlato così!». (Gv 7,46)
Grazie ad una visione Pietro impara a non ritenere più impuro, o profano, nessun uomo. L’in car na zione, passione, morte e resurrezione di Gesù ha stabilito una nuova condizione umana. Nello sguardo di un Dio che si è rivelato Padre è possibile guardare in mo do diverso ogni uomo ed incontrarlo fratello. Infatti è il punto di vista di Dio che conta e non le nostre opinioni. È la novità di parole mai ascoltate che impedisce alle guardie di arrestare Gesù. Eppure egli è costante nel riallacciarsi alle scritture e alla legge di Mosè (Gv 7,19-24). In lui, l’antico e il nuovo trovano casa e possono abitare insieme, illuminandosi di senso reciprocamente. Sono dun que come un feto abortito quei capi di sacerdoti e fa risei che pensano di possedere la Scrittura senza co glier ne il travaglio, insito in lei, in vista del parto dell’uo mo nuovo. La carne non giova a nulla diceva nel vangelo di ieri Gesù, ma è lo Spirito che dà la vita. Guar diamo con attenzione quei capi di sacerdoti e farisei. Possono aiutarci a capire cosa in noi si oppone alla vita nuova, im pedendoci così di venire alla luce.
Preghiamo
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.
(dal salmo 97)
[La Parola ogni giorno – "La creazione geme e soffre le doglie del parto". Gesù Cristo, sposo dell’umanità – Tempo di Pasqua 2012 – Centro Ambrosiano]