At 10,1-23a; Sal 86(87); Gv 6,60-69
«È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla». (Gv 6,63)
In diversi passi biblici (es. Lv 17,10-12) viene enunciato il divieto del sangue. Essendo esso la vita, ap partiene solo a Dio. Non potendo mangiare del sangue animale, capiamo cosa dovette essere lo scandalo nell’ascoltare la proposta di Gesù: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue…» (Gv 6,56). Salvo poi ag giungere che la carne non giova a nulla! Dobbiamo capire che per un ebreo la parola “carne” non aveva il significato sessuofobo che gli diamo noi, indicava bensì la fragilità umana che vuole affermarsi in modo autoreferenziale (utile consultare la nota de “la bibbia di Ge ru salemme” a Gv 1,14). Nessuno di noi può avvicinarsi al Cristo perché pensa di avere capito tutto. Non possiamo appropriarci del mistero. Dio non è oggetto di rapina. Egli sa resistere ai superbi, ma si dà senza riserve e mi sura agli umili (1Pt 5,5). Liberamente ama, nella libertà vuole essere riamato. Guardiamo Pietro. Lui non pensa di avere capito tutto. Ma non può sottrarsi al fascino di co lui che ha parlato. A confronto con le parole di Cristo tutto il resto sbiadisce (Fil 3,1-14). Le sue parole, invece, ardono come fuoco (Lc 12,49; 24,32).
Preghiamo
La voce del Signore è sopra le acque,
tuona il Dio della gloria,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza.
(dal salmo 28)
[La Parola ogni giorno – "La creazione geme e soffre le doglie del parto". Gesù Cristo, sposo dell’umanità – Tempo di Pasqua 2012 – Centro Ambrosiano]