Novena di Natale
Eb 10,37-39; Sal 88 (89); Mt 1,18-25
«Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa». (Mt 1,20b)
Anche oggi, indaffarati tra regali e panettoni, la Parola di Dio entra nella nostra vita per ricordarci che Dio sceglie Giuseppe per essere il padre terreno di suo figlio; non ha scelto un esperto della Legge o un premio Nobel ma, per essere collaboratori del progetto di salvezza, Dio si serve di un cuore grande come quello di Giuseppe. Un cuore pronto ad accogliere lo stravolgimento dei propri piani, capace nel rinunciare ad essere padrone della propria vita: il vangelo presenta Giuseppe come “giusto”. Giuseppe scopre un piano, un progetto superiore a quello del matrimonio che si sta preparando a vivere con Maria, ed è per questo che vuole delicatamente ritirarsi da quella vicenda inondata dalla presenza di Dio. Ma l’angelo ha per Giuseppe le stesse parole che furono per Maria: “Non temere”. Non dobbiamo leggere questo invito come una rassicurazione ma è l’invito ad entrare nel progetto di Dio per introdurre Gesù nella stirpe di Davide secondo la promessa dei profeti. Interessante notare che la storia di coppia di Maria e Giuseppe sia iniziata dentro questo identico invito: “Non temere”. Dio, prima di affidare una missione, invita alla fiducia, all’abbandono al suo progetto di salvezza. È il miglior augurio che possiamo scambiarci proprio perché questo invito è per tutti noi, oggi, adesso, dentro la nostra vita monotona o tempestata dagli eventi, Dio ci invita a non temere!
Preghiamo
La tua grazia, o Dio, ispiri e sostenga nel cammino della salvezza quanti aspettano il Signore con ardente speranza; dona loro il tuo aiuto per la vita presente e i beni di quella futura. (dalla Liturgia)