Novena di Natale
IV feria prenatalizia “dell’Accolto”
Ebrei: prima sera di Chanukkà (1)
Rut 2,19-3, 4a; Sal 17 (18); Est 7,1-6; 8,1-2; Lc 1,57-66
«Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». (Lc 1,61)
È una scena di grande gioia. Nella casa di Zaccaria, Elisabetta, che era sterile, dà alla luce Giovanni, “perché nulla è impossibile a Dio” (Lc 1,37). Vicini e parenti sono festanti “perché il Signore aveva manifestato in lei la sua misericordia” (Lc 1,58). E quando stanno per circoncidere il bambino, seguendo le buone consuetudini vorrebbero chiamarlo Zaccaria, come suo padre, come la tradizione suggerisce, – si è sempre fatto così -occorre dare il nome di un parente per rispetto della memoria. Elisabetta risoluta dice: “No si chiamerà Giovanni” (Lc 1,60), ma la moglie – al solito – viene ignorata e Zaccaria conferma su una tavoletta “Giovanni è il suo nome” e così il silenzio finisce. Zaccaria ora obbedisce, ora collabora al disegno di Dio. Prepariamoci al Natale attraverso il silenzio per riflettere e meditare: per poter scoprire la volontà di Dio che è una volontà di salvezza, solo così potremo scoprire la volontà di Dio che è una volontà di salvezza.
Preghiamo
O Dio, risveglia la tua forza e vieni;
fedele alla tua promessa,
resta con la tua Chiesa ogni giorno,
sino alla fine del mondo. (dalla liturgia)
(1) Festa della Dedicazione, in ricordo della nuova consacrazione del tempio di Gerusalemme. Si accende una candela al giorno per nove giorni nel candelabro a nove bracci, il nono braccio serve per accendere i vari lumini.